I Vini Rossi delle Langhe: Una storia importante
e Re dei vini! Proveniente da uve Nebbiolo dei territori dei comuni di Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba e parte dei territori dei comuni di La Morra, Monforte d’Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d’Alba, Novello e Grinzane Cavour in provincia di Cuneo.
Il Barolo richiede un invecchiamento di almeno 4 anni, di cui 18 mesi in botti di legno. E’ un vino importante ma non difficile. Con una degustazione vino si possono scoprire le sfaccettature che il terreno, l’invecchiamento e la cura del produttore possono donare a questo grande vino. Per accompagnare piatti robusti di carni e di selvaggina ma anche da gustare con formaggi stagionati come il Castelmagno. Assolutamente SLOW come vino! Ti invita a gustarlo con lentezza perché ti trasmette la sua storia.
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BARBARESCO, VINO ELEGANTE E IMPORTANTE
contende lo scettro al fratello Barolo. Anche il Barbaresco è prodotto con uve Nebbiolo nei territori di Barbaresco, Neive, Treiso e la parte della frazione «San Rocco» già facente parte del comune di Barbaresco ed aggregata al comune di Alba. Invecchiamento di almeno 3 anni. Vino più garbato ma con carattere. Sta prendendo piede nel mondo degli intenditori e la produzione di alcune cantine è già venduta ancora prima di essere imbottigliato. Pure questo è da considerarsi un vino SLOW. E pure questo è un vino che amo definire “consapevole”. Ogni sorso ti ricorda quanto è stato capito ed amato dal suo produttore!
è il più antico vitigno autoctono a bacca nera del Piemonte, uno tra i più nobili e preziosi d’Italia. Il nome dipende dal fatto che la vendemmia avviene in tardo autunno, quando le nebbie mattutine e serali sono frequenti sulle colline delle Langhe. Vino forte e potente, molto ricco di alcol che spesso esprime al meglio le sue caratteristiche in seguito a un lento invecchiamento. A seconda della zona di coltivazione, il Nebbiolo dà origine a una serie di grandi vini rossi che prendono nomi diversi nei vari territori. Vino amato per la sua versatilità.
La barbera non è solo nel Monferrato! Questo vitigno di origine molto antica, sta avendo negli ultimi anni sempre maggiore successo, si è dimostrato capace di offrire sia ottimi vini giovani, sia vini di media longevità e buona struttura che resistono al tempo e confermano i caratteri più originali di una terra e di un vitigno dal particolare prestigio. E’ un vino molto amato anche dagli stranieri.
il Dolcetto è tra i vitigni autoctoni piemontesi più tipici ed è coltivato in varia misura un po’ ovunque nella regione. Il vino del contadino per eccellenza, alcuni lo immaginano dolce a causa del suo nome, mentre è un vino genuino, che sa di uva adatto alla tavola quotidiana, ma di qualità. E’ uno dei vini rossi che apprezzo di più! Per questa ragione non lo definirei in nessun modo: è il vino che ho imparato ad apprezzare prima di tutti gli altri.
trascurato a lungo, ha ritrovato l’interesse di alcuni viticoltori locali intorno agli anni Settanta. Oggi riscuote successo grazie all’attenzione sempre maggiore per i vitigni autoctoni e perché sa offrire un vino particolarmente originale dal caratteristico aroma speziato. L’uva ha acini croccanti ed è ottima da mangiare. Nelle Langhe il Pelaverga è coltivato in una piccola zona tra i comuni di Roddi e Verduno.