Ma per le vie del borgo / dal ribollir de’ tini / va l’aspro odor dei vini / l’anime e rallegrar [GIOSUE’ CARDUCCI]
L’autunno alle porte ci ricorda, con i suoi colori e profumi, che è tempo di vendemmia. L’aria è satura dell’odore del mosto, tra i vigneti si scorgono i vendemmiatori all’opera, mentre i colori infuocati delle nostre magiche Langhe ci avvolgono in un abbraccio suggestivo. Il Barolo, il Barbaresco e altri vini pregiati nascondono, a chi non li conosce, il segreto delle loro future sembianze.
Un’antica tradizione
La vendemmia è un momento simbolico nella vita contadina. L’uva, dopo un lungo tempo di preparazione, con dedizione, per tutto l’anno, viene finalmente raccolta e portata in cantina, pronta a trasformarsi in vino. Un tempo questo era un vero e proprio rituale, un evento che coinvolgeva intere famiglie e generazioni. Era un’occasione per condividere fatica e gioia, culminando in un ricco banchetto, un po’ come succede ancora oggi nei piccoli borghi, dove le feste della vendemmia animano le piazze.
Anche se oggi la vendemmia non è più la stessa festa familiare del passato, rimane un momento cruciale della produzione vinicola. È l’inizio del viaggio che trasformerà l’uva nel vino che tutti conosciamo. Le grandi annate di Barolo e Barbaresco, ma anche le varietà più di nicchia come il Pelaverga o l’Arneis, si riconoscono già da questo momento.
Storia del vino nelle Langhe
La storia del vino nelle Langhe è antichissima, e risale addirittura all’epoca romana. Questo territorio, con le sue colline e il suo clima favorevole, è sempre stato ideale per la coltivazione della vite. Tuttavia, è solo nel XIX secolo che i vini delle Langhe, in particolare il Barolo, hanno iniziato a ottenere il prestigio internazionale che li contraddistingue oggi. Si racconta che fu la Marchesa di Barolo, Juliette Colbert, a collaborare con l’enologo francese Louis Oudart per creare il vino che oggi è conosciuto come il “re dei vini”.
Denominazioni di Origine Controllata (DOC)
Un altro aspetto fondamentale della vinificazione nelle Langhe sono le Denominazioni di Origine Controllata (DOC) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), che rappresentano una garanzia di qualità. Tra le più famose DOCG troviamo il Barolo e il Barbaresco, entrambi realizzati con uve Nebbiolo, che crescono in un territorio molto ristretto e sotto rigide regole di produzione. Queste denominazioni non solo proteggono la qualità del prodotto, ma contribuiscono anche a preservare le tradizioni locali e a mantenere vive le pratiche agricole tradizionali.
Tecniche di produzione del vino
La produzione del vino nelle Langhe è una combinazione di antiche tecniche tradizionali e innovazioni moderne. Mentre molti vignaioli utilizzano ancora metodi manuali, come la raccolta a mano dell’uva, le tecnologie moderne hanno permesso di migliorare notevolmente i processi di vinificazione. Ad esempio, l’uso di presse più delicate per evitare di danneggiare le bucce delle uve o le tecniche di fermentazione a temperatura controllata permettono di ottenere vini di altissima qualità.
Nonostante queste innovazioni, c’è ancora un fascino speciale nella vendemmia manuale. I produttori di Barolo e Barbaresco spesso preferiscono questo metodo, perché consente loro di scegliere con maggiore attenzione i grappoli migliori. Alcuni dicono che l’amore con cui l’uva viene raccolta a mano si rifletta poi nel vino stesso.
Turismo enogastronomico
Negli ultimi anni, le Langhe sono diventate una meta imperdibile per gli amanti del vino e della buona cucina. Il turismo enogastronomico è fiorito, con visitatori da tutto il mondo che vengono a scoprire i segreti della produzione vinicola locale, visitando cantine storiche e partecipando a degustazioni. Le Langhe offrono un’esperienza unica, in cui il vino si abbina a piatti tipici come il tartufo bianco, la carne cruda battuta al coltello, e i tajarin. Le cantine organizzano visite guidate durante la vendemmia, permettendo ai turisti di assistere a questo antico rito e di comprendere meglio l’arte della vinificazione.
Biodiversità dei vigneti
Un aspetto meno noto, ma altrettanto importante, è la biodiversità dei vigneti delle Langhe. Le diverse altitudini, esposizioni al sole e composizioni del suolo creano un mosaico di microclimi che permettono di coltivare uve molto diverse tra loro. Questo contribuisce a dare ai vini caratteristiche uniche, rendendo ogni bottiglia un’espressione del suo specifico territorio. La presenza di diverse varietà di vite autoctone, come la Nascetta o il Dolcetto, è fondamentale per mantenere viva la tradizione vinicola delle Langhe e per garantire una diversità di vini che soddisfi ogni palato.
Impatto economico
La vendemmia non è solo un evento agricolo, ma rappresenta anche un importante momento economico per il territorio. Le Langhe sono conosciute a livello mondiale per i loro vini, e la produzione vinicola rappresenta una parte significativa dell’economia locale. Il successo del vino delle Langhe ha portato a un aumento dell’export e ha attratto investimenti internazionali, creando posti di lavoro non solo nelle cantine, ma anche nel settore del turismo e della ristorazione.
Sostenibilità ambientale
Negli ultimi anni, molti produttori di vino nelle Langhe hanno adottato pratiche sostenibili, sia per preservare la qualità del vino sia per proteggere l’ambiente. Alcuni vignaioli hanno scelto di abbracciare la produzione biologica, evitando l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, mentre altri stanno sperimentando la biodinamica, che segue i cicli naturali della terra e della luna per coltivare le viti in modo armonioso. Questi metodi non solo migliorano la salute del suolo, ma garantiscono anche una migliore qualità dell’uva e, di conseguenza, del vino.
Eventi legati alla vendemmia
La vendemmia è anche un’occasione di festa. Nelle Langhe si organizzano numerosi eventi legati a questo momento dell’anno, dalle sagre paesane alle fiere del vino. Tra i più famosi c’è la “Fiera del Tartufo” ad Alba, che coincide spesso con la fine della vendemmia. Durante questi eventi, i visitatori possono partecipare a degustazioni, visitare cantine e godersi spettacoli di musica e danza tradizionale. Un tempo si diceva che durante la vendemmia nelle Langhe, chi lavorava nei vigneti cantava per tenere alto il morale e accompagnare il ritmo della raccolta, una tradizione che oggi viene rievocata in molte di queste feste.
Ma c’erano vaste pendici di vigneti, e ad agosto, sotto il fogliame dei filari l’uva rossese gonfiava in grappoli d’un succo denso già di color vino.
(Italo Calvino)
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