Turismo lento:
Questa è bella! Dobbiamo imparare a vivere lentamente dagli svedesi!
Questa mattina ho letto con curiosità del racconto di Filippa Lagerback (quella che da anni affianca Fabio Fazio, ma questo non c’entra nulla) a proposito dello stile di vita svedese, più lento rispetto al nostro, con ritmi meno frenetici.
Loro lo chiamano MYSA e non significa altro che riappropriarsi dei tempi naturali, assaporare il silenzio e la quiete, vivere gli affetti lontano dai cellulari, passare una serata in famiglia o con gli amici….
Mi sono subito detta:
“Ma come? A questo siamo arrivati?”
Noi italiani, cultori del buon vivere,
conosciuti in tutto il mondo per la Bella Vita
ci dobbiamo far insegnare queste cose dai nordici???
Perché tutto ciò? Dove abbiamo sbagliato?
Facciamo ancora in tempo a tornare indietro?
IO PENSO DI SI!
Io sono avvantaggiata, vivo e lavoro in un luogo LENTO oltre che meraviglioso!
Proprio questa mattina sono andata ad accogliere Becky e suo figlio, due americani, alla partenza del loro tour delle Langhe e delle cantine, che abbiamo programmato per loro….Alba era avvolta nella nebbia, ma appena sono salita verso La Morra la nebbia se ne è andata lasciando spazio a un paesaggio incantevole, che ispira tranquillità. Turismo lento eè quello lungo strade panoramiche e sinuose, dove è bello andare piano, buttare l’occhio sulla nebbia sottostante, ammirare i colori dei vigneti che ancora per qualche settimana daranno il meglio…
E allora mi sono detta: noi che viviamo qui, non dobbiamo perdere questa lentezza, anzi dobbiamo dare l’opportunità a chi visita queste straordinarie colline di sentirsi anche solo per un giorno o per un weekend in un turismo lento, dove la nebbia ti fa rallentare il ritmo anche se non vuoi, dove puoi bere un bicchiere di ottimo Barolo (ma va bene anche il Dolcetto!) insieme a chi lo ha prodotto: il contadino che dopo anni, non si è ancora stancato di raccontare la storia della sua cantina che è poi la storia della sua famiglia, il contadino che è anche diventato un po’ imprenditore, ma guai a dimenticare le sue radici.
Questa è un articolo anomalo, tutto il contrario di quello che dovrebbe essere: dicono che bisogna mettere tante immagini, scrivere poco; la gente non ha più tempo di leggere! E va beh, io voglio provarci lo stesso; mi chiamo SlowDays e non deve essere un caso: significa GIORNI LENTI e questo voglio tentare di fare…far vivere a tutti quelli che verranno in contatto con noi un po’ di lentezza, un po’ di gusto della vita e dello stare bene insieme in semplicità.
Questa è la bellezza di questa terra, questo è lo spirito di Slowdays, questo è l’atteggiamento che io per prima devo imparare dalla tartaruga che ho scelto come simbolo!
Ora vi vorrei parlare di tutto quello che abbiamo in programma: chi è abituato alle gite fuori porta avrà visto che sono state un po’ meno; in questo periodo mi sono particolarmente dedicata alle Langhe e ad accogliere i tanti turisti che stanno arrivando…sapete io sono sola a gestire questa impresa e vi assicuro che la lentezza spesso me la dimentico!
Chiedi informazioni se vuoi trovare qualche idea per vivere le nostre Langhe (senza tralasciare Roero e Monferrato)!
Ora saluto i pochi che mi avranno letto fino a qui e vi auguro un fine settimana lento…stasera accendete una candela, aprite una bottiglia di buon vino delle Langhe e assaporate l’attimo, come gli svedesi…..no! Come i “Langhetti”!
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