Il Turismo enogastronomico in Piemonte
3 Eccellenze per te: Scopri con noi nocciole, Castelmagno, agnolotti!
Hai già visitato un luogo non solo per le sue bellezze architettoniche e storiche? Hai scoperto quanta tradizione e quanti racconti ci sono intorno al cibo? E quanto i piaceri della tavola e la ricchezza della sua cucina possono farti innamorare?
Questo tipo di viaggia è considerato Turismo Enogastronomico: ovvero esplorare posti mai visti prima, non solo dal punto di vista tradizionale, ma frequentando ristoranti, cantine, aziende agroalimentari aperte al pubblico, che propongano piatti o prodotti tipici del territorio.
Non importa se non ti sei mai cimentato in questa attività, ti trovi comunque nel posto giusto! Il Piemonte è una base perfetta da cui partire!
La nostra realtà è davvero ricca di eccellenze agroalimentari, che coprono tutte le categorie: dai vini ai formaggi, dalla frutta alla verdura, dai mieli alle confetture, e così via.
Oggi parliamo di 3 eccellenze piemontesi, per introdurti al Turismo Enogastronomico dalla porta principale. Inizia a degustare (seppur virtualmente) qualche chicca della nostra bella regione:
1. Nocciola Piemonte IGP
É il frutto che ha fatto la fortuna del Piemonte. La sua storia inizia a Torino, dove agli inizi dell’800 un cioccolatiere la utilizza per mettere a punto la ricetta del gianduja. Da quel momento in poi, la nocciola riesce ad esprimere le sue ottime potenzialità nell’ambito della pasticceria e ancora dopo nell’industria dolciaria. Infatti, è alla base della maggior parte delle ricette dei dolci piemontesi. Se pensi alla “Torta di nocciole”, ai “Brût e Bon”, ai “Baci di dama”, ai vari biscotti e alle creme spalmabili (cose ti viene in mente? J ). La varietà di nocciolo coltivata in Piemonte è la Tonda Gentile Trilobata, chiamata in questo modo perché il frutto si presenta suddiviso proprio in tre lobi. La produzione di questa varietà è concentrata tra le province di Cuneo, Asti ed Alessandria. Ti lascio il link al Consorzio della Nocciola.
2. Castelmagno DOP
Formaggio pressato a pasta semidura di latte vaccino crudo, con eventuali aggiunte di latte ovino e/o caprino in percentuale da un minimo del 5% ad un massimo del 20%. Può avere due indicazioni: se prodotto al di sopra dei 600 metri sul livello del mare, porterà l’indicazione di “Prodotto di Montagna”, se invece viene prodotto a quote superiori ai 1000 metri, potrà avere l’indicazione aggiuntiva di “Prodotto d’Alpeggio” (questa tipologia viene prodotta tra maggio ed ottobre).
Fa parte dei formaggi erborinati o a pasta blu, ovvero quei formaggi che hanno la pasta che contiene speciali muffe, appartenenti al genere Penicillium. Il suo nome deriva dal Santuraio di San Magno, situato nell’omonimo comune in provincia di Cuneo. La produzione del Castelmagno DOP è legata esclusivamente ai territori di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana.
Questo formaggio viene impiegato in tantissime ricette piemontesi, come gli “Gnocchi al Castelmagno” o il “Risotto al Castelmagno”, ma può essere servito a tavola abbinato ad un miele di tiglio o di quercia. In montagna viene usato per la preparazione della gustosissima fonduta, da provare su un flan di verdure o semplicemente con crostini di pane abbrustolito. Hai un po’ di fame, vero? Una porzione di gnocchetti al tavolo degli amici di SlowDays!
3. Agnolotti alla piemontese e agnolotti del Plin
La specialità di pasta ripiena più richiesta se si fa un food-tour tra i ristoranti piemontesi. Qualsiasi persona ve li consiglierebbe e non si può passare da qui senza assaggiarli! É il nostro “must-have” tra tutti i piatti che vi potranno proporre di assaggiare. Gli agnolotti NON devono mai mancare! La forma tradizionale è quadrata e il ripieno viene richiuso tra due veli di sfoglia di pasta all’uovo. La caratteristica che li distingue dagli altri tipi di pasta ripiena esistenti in Italia è l’utilizzo di carne d’arrosto per il ripieno. Pochi sanno che gli agnolotti piemontesi sono inseriti nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani, stilato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e, perciò, tutelati da un disciplinare della Regione Piemonte. Le ricette tradizionali che potrai avere l’occasione di provare sono quattro:
- Al sugo di carne d’arrosto (divini)
- Con burro, salvia e Grana Padano o Parmigiano Reggiano (sublimi)
- Al ragù di carne alla piemontese (appetitosi)
- In brodo di carne (una coccola per il palato)
E poi non perderti la versione “del plin” (letteralmente del pizzicotto): si tratta di piccoli agnolotti chiusi con il caratteristico “plin” rigorosamente a mano…tutto il sapore della tradizione!
Spero di non averti fatto venire una fame famelica, ma se così fosse c’è un rimedio! Fai un salto in Piemonte e fai con noi un “tour delle specialità piemontesi”, come ad esempio uno di questi: Tour dei Vini e del cibo piemontese
Nelle Langhe non solo per il vino, vuole essere uno spunto per incuriosirti e per inviatarti nella nostra meravigliosa regione! Il Piemonte, a tavola, ti aspetta.
Se sei interessato ad un Tour enogastronomico, contattami!
Posso crearti un tour per te e per i tuoi amici con l’accento sulle specialità gastronomiche che ti incuriosiscono ti più. E magari potresti anche pensare ad un fantastico Corso di cucina piemontese con degustazione finale. Tutto possibile con chi conosce bene questi luoghi. Ti aspetto!
Comments