Profumo: come nasce e come sceglierlo?
I profumi dicono molto di te, della tua personalità o di come ti fanno sentire in un certo momento.
Profumo: come nasce?
Profumo, dal latino per fumum, attraverso il fumo, ha avuto un ruolo fondamentale nelle diverse epoche storiche. Le sue origini risalgono ai tempi dei Greci e degli Egizi ma, la prima distillazione dell’acqua di rose dai petali di rosa centifoglia è del medico arabo Avicenna, nel X secolo.
Il primo profumo in soluzione alcolica si ha nel 1370 grazie ad un monaco esperto di chimica. Parliamo dell’Acqua d’Ungheria: un estratto di rosmarino, timo e lavanda, pare avesse dei poteri afrodisiaci. La leggenda narra che la regina Elisabetta d’Ungheria fosse riuscita a sedurre a 70 anni il re di Polonia, grazie a quest’acqua!
Nel Rinascimento, la chimica sostituisce l’alchimia, migliorando la distillazione e la qualità delle essenze. I grandi profumieri del tempo erano spagnoli e italiani: quando Caterina de’ Medici arrivò in Francia per sposare il Duca d’Orléans, il futuro re Enrico II, portò con se dall’Italia il suo profumiere Renato Bianco che aprì una bottega a Parigi diventando famosissimo tra l’aristocrazia parigina.
Nel 1600 nasce l’Acqua di Colonia grazie a Gian Paolo Feminis ma
la vera rivoluzione avviene verso la fine dell’Ottocento quando Louis Pasteur, padre della microbiologia, scopre l’esistenza dei batteri.
Il 1828 è un anno pieno di scoperte e innovazioni per l’arte profumiera: Pierre Francois Pascal Guerlain apre la sua prima maison di profumeria a Parigi, che offre eau de toilette, saponi, preparazioni termali, aceti aromatici, creme e pomate di ogni tipo.
Si scopre poi la sintesi dell’urea, che contribuisce all’evoluzione della profumeria attraverso l’utilizzo degli aldeidi, elementi sintetici che aumentano all’infinito la possibilità di disporre di diverse profumazioni. Componenti naturali e prodotti di sintesi sono poi uniti a sostanze chiamate fissatori, che hanno il compito di “ancorare” il profumo alla pelle. I fissatori hanno caratteristiche particolari, tra cui quelle di essere poco volatili, incolori, solubili nell’alcol e negli oli essenziali. Importante è anche l’introduzione del concetto di sottofamiglia, grazie al profumiere londinese Rimmel che divise gli aromi in 18 per gruppi, in base a persistenza e nota dominante che permette di classificare la fragranza all’interno di una famiglia. La profumeria contemporanea offre oggi lo spettacolo di una vera e propria arte, interprete di culture, tradizioni e mode olfattive di tutto il mondo.
Come si sceglie un profumo?
Nella scelta di un profumo sono da valutare:
- il metabolismo di chi lo porta
- l’ora del giorno in cui si utilizza
- per le donne, il periodo del mese, in quanto a seconda dell’acidità della pelle, lo stesso profumo su persone diverse può cambiare fino a diventare irriconoscibile.
- il calore della pelle per accentuare la fragranza: ecco perché si consiglia di applicarla sulla parte interna del polso, ai lobi delle orecchie, sulla nuca, alle tempie, fra i seni, nell’incavo del braccio e delle ginocchia, zone in cui il sangue arriva più in superficie e quindi più calde.
I profumi influiscono sul nostro umore e possono avere una funzione terapeutica (essenze come bergamotto, limone, pino, lavanda, menta, the verde, basilico) o una funzione rilassante (camomilla, rosa, geranio, aloe)
Lo sai che i profumi e gli odori naturali svolgono anche un ruolo particolare nell’attrazione tra le persone? L’attrazione sembrerebbe infatti essere conferita da alcuni geni, sul braccio corto del cromosoma 6 responsabili dell’odore personale.
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